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Una buona notizia: l'ultima elemosina dell'Unione Europea alla Torino-Lione allontana di altri 50 anni la fine del megatunnel
Per spillare altri soldi occorrerà aspettare il 2029, intanto neanche un centimetro di binari posati in un quarto di secolo.
Un'analisi dei fnanziamenti europei svela il bluff

In Francia la lobby pro-Tav preme affinchè il Governo si dichiari a favore di una ferrovia interamente nuova, anche nella tratta nazionale fino a Lione, e da parte italiana le pressioni non mancano certo.

Nelle scorse settimane alcuni fatti degni di nota concorrono a smontare l’ostentato ottimismo di Salvini e dei massimi dirigenti TELT sui tempi di realizzazione del TAV. Arrivano dalla Francia e preoccupano chi, dalle nostre parti, si affanna a dipingere una strada tutta in discesa al di là delle Alpi.

"TAV troppo cara. Parigi gela l'Italia e rinvia la sua tratta a dopo il 2043".
Così titolava l'11 maggio 2023 Repubblica dando risalto a una non-notizia. Come stanno esattamente le cose? Pubblichiamo un commento dell'ing. Alberto Poggio, membro della Commissione Tecnica nominata dall’Unione Montana dei comuni della Valle di Susa.


E' uscito il quinto volume della collana "Quaderni del Controsservatorio Valsusa". Il libro è frutto di una collaborazione con la Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari (LUA) ed è curato da Mariella Bo e Marilena Capellino. Prefazione di Ezio Bertok, Introduzione di Duccio Demetrio


Il Controsservatorio Valsusa aderisce convintamente all'appello lanciato sabato 7 gennaio 2023

Per la vita di Alfredo Cospito
Appello al Ministro della giustizia e all’Amministrazione penitenziaria

Mentre in Italia il nuovo governo prepara un’offensiva generalizzata sulle grandi opere, in Europa altri governi di destra fanno retromarcia: è il caso della Svezia sull'alta velocità. Pubblichiamo volentieri un’analisi su cosa si sta muovendo in quel paese.