Testimonianza raccolta il 17/02/2020 a Bruzolo

 

Arriva in valle nel 2000. Sulle prime è piuttosto indifferente rispetto alla lotta notav ma dal 2003 si sente sempre più coinvolta.

Fin dai tempi della scuola manifesta interesse per l’impegno politico ed è attiva in un coordinamento di studenti.
Alle sue spalle ha alcune esperienze nel volontariato, oggi è rappresentante sindacale dell’USB: impiegata amministrativa in una clinica privata di Torino non nasconde la sua militanza notav e non riesce ad accettare l’indifferenza e l’ostilità dei colleghi vittime di pregiudizi e disinformazione.
Attiva nel comitato notav di Bruzolo partecipa a tutte le manifestazioni.
Nel corso di un presidio di protesta allo svincolo autostradale del Vernetto viene inseguita e picchiata dai poliziotti: caduta a terra le viene spezzata una caviglia e ancora oggi è incredula al ricordo degli altri poliziotti che in quell’occasione rimangono indifferenti alle sue richieste di aiuto.
Già anni prima, a Venaus, era rimasta colpita nel vedere le prime violenze della polizia.
Il giudizio sugli organi di stampa in relazione alla lotta notav è drastico, la diffidenza nei confronti dei politici e dei partiti è massima.
La sua adesione alle ragioni notav è decisamente “politica” e rimprovera agli amministratori locali di non aver saputo cogliere le potenzialità della lotta notav per attuare politiche innovative, in particolare rispetto all’ambiente

 

Titti è nata a Ariano Irpino nel '58, oggi vive a Bruzolo

 

 

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