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E' uscito il quinto volume della collana "Quaderni del Controsservatorio Valsusa". Il libro è frutto di una collaborazione con la Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari (LUA) ed è curato da Mariella Bo e Marilena Capellino. Prefazione di Ezio Bertok, Introduzione di Duccio Demetrio

Voci narranti scrrenshot copertina

Dodici autobiografie di militanti No Tav diversamente giovani: storie che partono da lontano, nei ricordi dell’infanzia non mancano richiami alla Resistenza al nazifascismo e alla lotta partigiana. Storie che si incontrano nella comune militanza nel movimento No Tav in continuità con il vissuto precedente di ognuno.
Ognuna di esse rappresenta una testimonianza di grande rilievo e vive di vita propria, ma, con le altre, costruisce un insieme dotato di una valenza particolare. Ogni storia è un piccolo pezzo di un unico puzzle che va guardato allontanando lo sguardo per avere una visione d’insieme. Così facendo appare la dimensione popolare del movimento No Tav, la sua vera forza. La forza di una popolazione che ha riscoperto attraverso la lotta di resistenza al Tav di essere una comunità che condivide passioni, delusioni, entusiasmi, paure. Che si mette di traverso con modalità diverse e sempre nuove, che rivendica con orgoglio questa sua capacità che la distingue da un semplice movimento di opinione; che non usa violenza ma subisce violenza e a quest’ultima risponde anche con l’arma dell’ironia senza arretrare di un passo. E mettendosi di traverso al dilagare della menzogna subisce una pesante repressione che punta a fiaccarne la resistenza ultra trentennale e a scoraggiare la nascita di nuove lotte in difesa di diritti fondamentali. Le storie parlano anche di questo ma i protagonisti non accennano a disarmare, continuano il racconto e dalle loro voci emerge la forza delle parole e della ragione. La dimensione collettiva della lotta non si perde nei singoli racconti. Semmai ne esce rafforzata mostrandone il volto umano.

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